foto: Io “qualche” anno fa, la foto è scattata da papà
ESERCIZIO DI SCRITTURA SULLA BUONA MORTE
Ho provato a riscrivere, senza pensarci troppo, la preghiera sulla buona morte, così, come veniva. Ho provato solo a ritradurre secondo una sensibilità più mia senza limare troppo forma e pensieri. ho aggiunto alla fine anche la versione originale.
La foto qui sopra è antica, sono io da piccolo, mio papà è ottimo fotografo. La foto è sua. Secondo me eravamo a San Rocco, chiesa che negli anni 80 era ancora in campagna, fuori Romano, chiesa dove riposano i morti di peste. Lì ricordo lo scorrere impetuoso di un canale d’acqua, si intravede. Morte, vita, scorrere… Ho scelto questa foto perché credo che in questi tempi bisogna tornare a sentire che il morire e il nascere non sono momenti poi tanto lontani, almeno credo. Spero.
TU, MISERICORDIOSO
Quando le mie mani finalmente avranno imparato ad aprirsi e a lasciarsi trafiggere dal Vuoto, Misericordioso, finalmente, sentirò la tua carezza.
Quando i miei occhi finalmente vedranno quell’Invisibile tanto ingenuamente descritto, Misericordioso, amerò il Tuo commuoverti di me.
Quando le mie labbra saranno finalmente baciate dal Silenzio, Misericordioso, baciatemi.
Quando le mie guance saranno libere di sorridere e i miei capelli si muoveranno accarezzati da un vento che sarà solo mio e tuo, Misericordioso, bacia gli occhi di chi ancora non può vedere la luce nelle ombre.
Quando le mie orecchie finalmente saranno libere di ascoltare il suono del Silenzio, Misericordioso, io spero solo di riconoscerlo.
Quando la mia immaginazione sarà libera di essere finalmente se stessa e il mio spirito sarà definitivamente scivolato fuori dai limiti della convenzione, Misericordioso, fatemi conoscere la libertà dal giudizio e dalla condanna, vecchie miserie umane che non sono per nulla Tue.
Quando il mio cuore cesserà di battere, Misericordioso, io sono sicuro che voi leggerete tra le pareti di quel muscolo tutta la mia inesauribile fame di vita, è l’unica cosa di cui sono orgoglioso.
Quando verserò le mie ultime lacrime, Misericordioso, raccontatemi tutte quelle che ho versato nella mia vita, anche quelle che non mi ricordo, perché lì io sono stato davvero me stesso. E bellissimo. Come tutti quelli che hanno un motivo per cui piangere.
Quando i miei parenti e amici si stringeranno attorno a me spero solo che imparino da te, Misericordioso, l’arte della misericordia.
Quando avrò perso tutti i sensi, Misericordioso, o sarai finalmente tu l’unico Senso oppure, te lo dico, potevi fare a meno di regalarmi il primo respiro.
Quando l’anima mia uscirà definitivamente da questa illusione ed entrerà nella Verità, Misericordioso, aiutatemi, tenero amante, a fare l’amore con quello che sarò diventato, con il mio Essere definitivamente nato.
Finalmente, quando saremo occhi negli occhi, quando vedrò per la prima volta lo splendore dell’Amore, sono sicuro che sorrideremo, piangendo di gioia, è finalmente terminata la tua attesa, è finalmente finito quel mio Riposo che sembrava eterno, eccomi venuto alla luce. E inizieremo a camminare. Ancora insieme.
(Alessandro Deho’)
LA VERSIONE ORIGINALE:
A NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO
Gesù Signore, Dio di bontà, Padre di misericordia, io mi presento innanzi a voi con un cuore umiliato e contrito. Vi raccomando la mia ultima ora, e ciò che dopo di essa mi attende.
Quando i miei piedi, immobili, mi avvertiranno che la mia carriera in questo mondo è presso a finire, misericordioso Gesù, abbiate Pietà di me.
Quando le mie mani, tremole e intorpidite, non potranno più stringervi, Crocifisso, e mio malgrado vi lascerò cadere sul letto del mio dolore, misericordioso Gesù, abbiate Pietà di me.
Quando i miei occhi, offuscati e stravolti dall’orror della morte imminente, fisseranno in Voi gli sguardi languidi e moribondi, misericordioso Gesù, abbiate Pietà di me.
Quando le mie labbra, fredde e tremanti, pronunzieranno per l’ultima volta il vostro Nome adorabile, misericordioso Gesù, abbiate Pietà di me.
Quando le mie guance, pallide e livide, ispireranno agli astanti la compassione e il terrore; e i miei capelli, bagnati dal sudor della morte, annunzieranno prossimo il mio fine, misericordioso Gesù, abbiate Pietà di me.
Quando le mie orecchie, presso a chiudersi per sempre ai discorsi degli uomini, s’apriranno per intendere la Vostra voce, che pronunzierà l’irrevocabile sentenza onde verrà fissata la mia Sorte per tutta l’eternità, misericordioso Gesù, abbiate Pietà di me.
Quando la mia immaginazione, agitata da orrendi e spaventevoli fantasmi, sarà immersa in mortali tristezze, ed il mio spirito, turbato dall’aspetto delle mie iniquità e dal timore della vostra giustizia, lotterà contro l’angelo delle tenebre, che vorrà togliermi la vista consolatrice delle vostre misericordie e precipitarmi in seno alla disperazione, misericordioso Gesù, abbiate Pietà di me.
Quando il mio debole cuore, oppresso dal dolore della malattia, sarà sorpreso dagli orrori di morte, e sarà spossato dagli sforzi che avrà fatto contro i nemici della mia salute, misericordioso Gesù, abbiate Pietà di me.
Quando verserò le mie ultime lagrime, sintomi della mia distruzione, ricevetele, o mio Gesù, in sacrifizio di espiazione, affinché io spiri come una vittima di penitenza: ed in quel terribile momento, misericordioso Gesù, abbiate Pietà di me.
Quando i miei parenti ed amici, stretti a me d’intorno, s’inteneriranno sul dolente mio stato, e v’invocheranno per me, misericordioso Gesù, abbiate Pietà di me.
Quando avrò perduto l’uso di tutti i sensi, ed il mondo intero sarà sparito da me, ed io gemerò nelle angosce dell’estrema agonia e negli affanni di morte, misericordioso Gesù, abbiate Pietà di me.
Quando gli ultimi sospiri del cuore diranno che l’anima mia starà per separarsi dal corpo, accettateli come atti di una santa impazienza di venire a Voi e Voi, misericordioso Gesù, abbiate Pietà di me.
Quando l’anima mia uscirà per sempre da questo mondo, e lascerà il mio corpo pallido, freddo e senza vita, accettate la distruzione del mio, essere come un omaggio che io vengo a rendere alla vostra Divina Maestà; ed allora, misericordioso Gesù, abbiate Pietà di me.
Finalmente, quando l’anima mia comparirà innanzi a Voi, e vedrà per la prima volta lo splendore immortale della vostra Maestà, non la rigettate dal Vostro cospetto; degnatevi ricevermi nel seno amoroso della vostra misericordia, affinché io canti eternamente le vostre lodi. misericordioso Gesù, abbiate Pietà di me.
“Fidati di Me… il tuo Essere è definitivamente nato a vita nuova col battesimo, un regalo che non hai scelto tu ma i tuoi genitori ed Io sono loro eternanente grato. Da allora la tua anima è entrata nella Verità, qui realmente e umananente, nel Mio Regno. Ho bisogno di te, sei Mio figlio. Nessun altro può fare il tuo lavoro, il resto non conta…”
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Grazie, per avermi portato in questo percorso della morte in una versione più moderna e profonda. Grazie, un abbraccio.
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