foto: Stamattina a Mozzacoda, Crocetta di Mulazzo
Dal Vangelo secondo Luca
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».
Quando occhi liquidi di tempo mi parlano di radici e di casa e di quel passato che ritrovo ogni giorno a ogni passo,
quando non m sento orfano di fiducia,
quando sono padre perché lo invoco, quando sono figlio perché chiamato
lì, io sono preghiera.
Quando la sottrazione di me, il lasciare, anche spazio mi fanno percepire la Tua presenza.
Quando mi respiro fuori dalla rabbia, quando la stanchezza non intacca lo stupore, quando diventando piccolo lascio spazio al mio sguardo che lo riconosce, già presente, il Tuo Regno che viene quando chiamato. Lì io sono, preghiera.
Quando impasto, spezzo, condivido, quando ancora mi commuove il profumo del pane,
quando ascolto il suo cuore caldo e vivo che respira dentro la fragranza dell crosta. Quando di pane mi sembrano i fratelli. Lì, io, sono preghiera.
Quando cammino incontro alla tentazione e sfodero la mia ridicola libertà con donchisciottesco ardore e tu però sorridi e ci sei. Lì, noi siamo preghiera.
E a volte, perfino nelle liturgie silenziose e solenni, se non dimentico fuori la vita, perfino lì, sento di essere, in qualche modo, preghiera.
Grazie Alessandro, molto bella! Romolo Guasco
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Ricca di emozione.
Grazie
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GRAZIE: Questo è pregare.GRAZIE.
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