Dal Vangelo secondo Matteo
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Sarà il mare e questo profumo che scende a toccare nostalgie d’infanzia… ma oggi questo Vangelo mi sembra stia chiedendoci di chinarci piano su quel bambino che siamo noi, chinarci piano e accarezzare, smettere di pretendere, smettere di fingere.
Chinarsi piano su noi stessi, accoglierci, proteggere lo stupore e difendere l’innocenza. Chinarci sul bambino che continuiamo a essere e imparare l’indulgenza e credere ancora nella speranza. E non cercare motivi per amarci, un bimbo si ama perché è al mondo. E non umiliarci mai, smettere di continuare a farci male. Almeno per un attimo, almeno per il tempo di un bacio.
Oggi il vangelo chiede di “farsi piccoli” perché solo così possiamo incontrarci e innamorarci ancora della piccolezza che siamo. Chinarci e commuoverci per quel grumo di sogni selvatici che amano il profumo del mare, il rumore delle onde e carezze paterne che si confondono con raggi di sole caldi e delicati.
Grazie Alessandro per il “cibo” che ci regali, utile al cuore ed all’anima!
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