Per ogni risposta serve un corpo

I cieli sopra Mozzacoda, Crocetta, stamattina

“I cieli sopra Mozzacoda”, Crocetta di Mulazzo, stamattina

Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

 

Non essere “folla” è il primo comandamento per una buona libertà.

Evitare risposte che appaiono nobili e che invece sono infami ripiegamenti sul passato: Giovanni, Elia e profeti vari sono sono comodi ritorni al “conosciuto”. (Quando Giovanni, Elia e profeti erano contemporanei non erano certo comodi!)

Ma soprattutto smettere di dare risposte esatte come quando si andava a catechismo. Anche la risposta più giusta va taciuta fino a quando.

Fino a quando non diventa carne. Per ogni risposta serve un corpo.

Unica risposta è soffrire per amore, liberare l’altro da abilitarlo al tradimento, morire e mostrare che la morte si può attraversare con l’Amore. Il resto conta nulla. Non abbiamo più bisogno di teoremi, abbiamo bisogno di corpi.

Io non so più cosa dice la folla, e sto imparando a disinteressarmene del tutto, io sento che le mie parole non sono sempre al posto giusto, provo un po’ di vergogna per quando mi sono illuso che a colpi di teologia si potesse mostrare la verità. Ora vedo uomini che conoscono il bosco, e ricordo che ho visto donne partorire e morenti rimanere uomini. E quei ricordi mi commuovono. Eri già lì.

Io non so più quello che dice la folla, e nemmeno la Chiesa la capisco sempre, ma io so che quando provo a dire di Te io scopro me. E te ne sono grato.

don Alessandro

P.S. I prossimi giorni sono stato invitato a Marola dagli amici dell’Unità Pastorale “Padre Misericordioso”, esercizi spirituali dal titolo “celebrare con il corpo”… se non dovessi comparire sui social sapete il motivo. Se invece riuscirò vi terrò aggiornati. Voi ricordateci! Un abbraccio forte

 

Un commento Aggiungi il tuo

  1. siforesti@alice.it ha detto:

    Grazie don Alessandro per queste pillole quotidiane. Direi ottima intuizione, grazie. Auguri per il tuo prossimo impegno . Ti pensiamo sempre . Ciao Silvano

    "Mi piace"

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