La Chiesa Cattolica

riccio

foto: “Lo vedi il bosco?”, Crocetta di Mulazzo 11 settembre 2019

Credo la Chiesa Cattolica

Mi è stato chiesto un intervento in occasione del Settenario in preparazione all’accoglienza di don Paolo che sarà parroco delle due parrocchie di Romano di Lombardia (mio paese Natale) e di don Marcello, tema: la Chiesa Cattolica. Eccolo:

Che cosa vuol dire “cattolica”? La parola “cattolica” significa “universale” nel senso di “secondo la totalità” o “secondo l’integralità”. (Catechismo Chiesa Cattolica)

La chiesa è universale… parola enorme che richiama l’Universo, ogni cosa. La chiesa è “secondo la totalità”, parola ambigua che richiama il tutto…e che mi sembra sempre pronta a scivolare nel totalitarismo. Io adoro il particolare, amo il parziale, le sfumature, i pezzi e i brandelli, io il totale riesco ad intravederlo solo quando è narrato poeticamente da un frammento. Allora per fortuna ho continuato a leggere il Catechismo e ho trovato:

(La Chiesa ) è cattolica perché in essa è presente Cristo. “Là dove è Cristo Gesù, ivi è la Chiesa cattolica”

Un’illuminazione, andava rovesciata la prospettiva, radicalmente. Andava cambiata la domanda, modificato l’approccio… non più “cosa significa che la chiesa è cattolica?” ma… se la chiesa è cattolica perché in essa è presente Cristo: dove è oggi Cristo? Dove lo trovo? Quali sono le esperienze cattoliche, cioè universali, che abbracciano la totalità degli esseri umani? Che liberazione, potevo imbarcarmi sulla parola “Cattolica” e prendere il largo alla ricerca di una Chiesa più grande, oltre i confini.

La chiesa non deve autodefinirsi cattolica ma scoprire la cattolicità di Cristo nel mondo. A me pare che questo sia il compito nuovo della Chiesa, andare alla ricerca della presenza di Cristo nelle esperienze anche non immediatamente religiose e scoprire così che la Sua fantasia è più grande dei nostri schemi.

Dove cercare Cristo oggi? Questa è la domanda. La prima risposta è: non solo nel recinto del conosciuto. Cristo non può essere ostaggio delle nostre tradizioni, delle nostre gerarchie, delle nostre manie, delle nostre liturgie, dei nostri oratori, dei nostri preti. Cristo non può essere nostra proprietà, se la Chiesa è Cattolica è perché deve rimettersi a cercare nell’Universo la Sua presenza…vi auguro di non perdere troppo tempo a pensare, litigare, confrontarsi sull’unità delle due Parrocchie di Romano, è tempo perso, tra qualche anno si cambierà ancora e poi non conta davvero nulla, ve lo dico con il cuore, lo dico da persona che ha giocato gran parte della sua vita per unire cinque oratori… sapete cosa resta di quella esperienza? L’amore donato e ricevuto, il resto è già cambiato mille volte, basta cambiare un prete (in questo nostro mondo clericale ancora di più!). Dovete unirvi e non lo volevate, avrete un solo parroco… se perdete tempo a recriminare non c’è cattolicità in voi, se la vivrete come occasione per trovare nuovi modi per amare…allora è già Vangelo.

Sì perché credo che la prima espressione dell’universalità, la prima traccia da seguire sia proprio l’Amore. Cosa c’è di più universale e quindi totale e quindi cattolico dell’amore? Dio è amore, definizione biblica. Dove cercare Dio? Dove le persone osano ancora inventare gesti di amore! Gesti di gratuità, di libertà, di verità. Guardate che questa conversione di sguardo è fondamentale, noi buttiamo un sacco di tempo a lamentarci per la mancanza dei giovani alle proposte della chiesa, ci perdiamo dietro la nostalgia di un tempo che non c’è più ma dovremmo invece essere più realisti… la gente si ama ancora! Ecco la cattolicità del reale, ecco la Chiesa! Lì c’è Cristo, e io posso vederlo, posso farne esperienza. Essere persone secondo il Vangelo non significa dover venire a messa tutti i giorni, essere nel Consiglio Pastorale o nella Caritas, non ci viene chiesto di andare in oratorio o di baciare i rosari o di votarsi alla madonna… è “secondo il Vangelo” chi ama, ed è esperienza universale, quindi cattolica.

Noi amiamo davvero qualcuno? Siamo disposti a morire per amore, a dare la vita per i nostri amici, a vivere a braccia spalancate senza rancore e senza odio? Siamo disposti a morire perdonando? Allora siamo cattolici! Sono molti di più i cattolici nel mondo rispetto i chi frequenta la chiesa…sono le persone che amano, qualsiasi sia la religione o la non religione, la cultura, la provenienza…  (per essere chiari non sto dicendo che la messa o la preghiera non servono a nulla, sto solo ricordando che dovrebbero essere mezzi per aiutarci a crescere nell’amore).

Cosa c’è di così universale cioè cattolico oltre all’amore? Mi è venuto in mente il corpo. In fondo ogni uomo, ogni donna ha (ed “è”) un corpo. E allora dove cercare il Cristo universale? Nel corpo (e forse non è un caso che quando ci viene regalata l’Eucarestia venga sussurrato “il corpo di Cristo”). Dove fare esperienza di Cristo? Nel Corpo, nelle nostre mani quando accarezzano e non trattengono, nei nostri occhi quando non si chiudono al dolore dei fratelli, nei nostri piedi, nella nostra capacità di dare gioia e vita al mondo…

La Chiesa sarà credibile quando invertirà l’approccio… non possiamo più imporre delle regole morali rigide e intellettualistiche che definiscono uno schema entro il quale uno può definirsi cattolico (cioè se rispetto le regole della chiesa sono cattolico se no sono fuori) ma, al contrario, dobbiamo essere rabdomanti della presenza di Cristo, riconoscerlo e ringraziarlo dove l’Amore si incarna, dove diventa corpo, anche nelle situazioni che non sono secondo le nostre tradizioni, secondo una certa morale. La Chiesa sarà davvero Cattolica quando smetterà di imporre delle condizioni ed inizierà ad amare così tanto il corpo dell’uomo da stupirsi per tutto l’amore che può regalare.

La Chiesa sarà davvero cattolica quando andrà in cerca dell’Amore e amerà il corpo degli uomini e delle donne senza paura, quando cioè si metterà in ascolto. Ecco la condizione per essere davvero universali, per scoprire Cristo: fare silenzio e ascoltare e riconoscere, e stupirsi, per la danza fantasiosa del Dio Amore proprio qui, proprio ora, proprio dove non mi aspettavo di trovarlo.

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Simone ha detto:

    Ciao don Alessandro, è sempre interessante e istruttivo leggere e soprattutto ascoltare le tue parole. Grazie di cuore per averti conosciuto.
    Simone

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  2. Marina ha detto:

    Grazie ,grazie grazie . Hai scritto un intervento fantastico ..la migliore catechesi che ci potessi regalare . Grazie per essere sempre in ricerca senza adagiarti nella rassicurante tranquillità della tradizione , grazie per aiutarci a maturare una fede adulta ma soprattutto per tracciare nuovi sentieri di profonda umanità.

    "Mi piace"

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