Non ditemi più nulla di Lui. Pasqua

Non ditemi più nulla di Lui

(Giovanni 20,1-9)

Pasqua 2023

 

Non ditemi più nulla di Lui, smettete di scrivere quello che disse, smettete di scrivere quello che fece, non raccontatemi più come morì, neppure che si è sacrificato per noi, non lo voglio più sentire.

Non affannatevi a spiegarmi l’amore, smettete di mettere in scena la sua passione, asciugate fino all’osso le vostre liturgie, annientatele, togliete tutto, riducetele a Silenzio, ammutolitele, solo i vostri occhi voglio guardare, se ne avete coraggio.

Solo i vostri occhi, in loro ho bisogno di perdermi, li devo interrogare. Solo così saprò se anche voi avete camminato al buio dei vostri cimiteri, solo così saprò se avete avuto il coraggio di nominare i vostri fallimenti uno per uno, senza dimenticare nulla, senza morirci, solo così saprò se, come Maria Maddalena, siete addirittura riusciti a sopravvivere al dolore.

Non ditemi più nulla di Lui, guardatemi negli occhi, vi prego, solo così saprò se avete visto davvero che le tombe sono aperte, questo è il cuore di tutto, capite? Ditemi se avete visto che le tombe sono aperte, tutte, per sempre. E che non c’è più male, e non più il peccato, e niente che non sia già eterno e liberato. Che non c’è pietra troppo pesante da toglierci il fiato, che scoperchiato è il dolore. l’errore, il rimorso. Che non abbiamo più bisogno di fare e dimostrare, che ci basta finalmente farci amare. Che risorti sono i morti, che ad annunciarlo vivo sono proprio loro, ditemi che voi li avete ascoltati, che vi siete fidati.

Non parlatemi più di Lui, apritemi le porte di casa vostra piuttosto, come fece Pietro quel giorno, quando vide gli occhi dell’amica infuocati, quando lei non riusciva nemmeno a spiegare, quando disse l’unica cosa saggia che si può dire in campo di fede “non sappiamo dove l’abbiano messo”, non lo sappiamo proprio, ci è sfuggito di mano, non è nostro ostaggio, non lo sarà mai.

Non parlatemi più di Lui ma aprite la porta e guardatemi negli occhi, senza dire nulla fatemi capire che anche voi avete creduto e ceduto all’inverosimile grido di quella donna posseduta da sacro furore. Apritemi la porta e giuratemi che vi siete fidati di quell’annuncio incarnato in un corpo stravolto di donna innamorata. Ditemi che avete creduto all’urlo dell’amore disperato.

Non parlatemi più di Lui, correte piuttosto, come corse il discepolo amato, entrate nella morte, sprofonderò con voi nella fossa, portatemi con voi, non ho più paura, fatemi capire che davvero ci credete, che io e voi siamo nient’altro che tombe spalancate, e che Lui è vivo, e che ogni cosa è già risorta.

Mostratevi, vi prego, non parlatemi più di Lui, parlatemi di voi.

Non parlatemi più di Lui, abbiate cura di mantenere il silenzio che si è scelto, lasciate vuoto il sepolcro, lasciate i teli piegati, guardatemi negli occhi, senza dire nulla, guardatemi negli occhi…

 

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,1-9

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.