Diventare lui?

La vittima

(Luca 2)

Natale anno A 2022

 

La pienezza della nostra formazione è la conformazione a Cristo. Ripeto: non si tratta di un processo mentale, astratto, ma di diventare Lui. (Desiderio Desideravi 41)

Ci sono frasi che sembrano tigri in agguato, aspettano silenziose e tese, attraversano il tempo senza muovere un muscolo e poi, in un momento preciso della vita, e solo in quel momento, scattano, azzannano, dissanguano.

Chi è intorno non capisce, solo la vittima sente che quelle parole lo stavano aspettando, denti che affondano nella carne, solo la vittima sa che non se ne libererà mai più. Dove altri vedono solo il passaggio di un documento vaticano la vittima sente la fatalità dell’agguato, quel pugno di parole a torturare il cuore , cosa significa davvero “diventare Lui”? E’ possibile una proposta di questo tipo? E’ possibile che sia rivolta proprio alla sua vita? non riesce a scrollarsi di dosso quel pensiero.  Di colpo sente che non basta più “umanizzarsi”, non basta restare umani, nemmeno diventare migliori è più sufficiente.  Definizioni che sbiadiscono, è tutto troppo poco. A lui sarebbero bastate ma alla luce di quella definizione tutto scolora in banalità. La follia è totale: diventare Lui. C’è da morirci, c’è da uscirne umiliati e derisi.

Coraggio, in quell’espressione la vittima vede coraggio, resistendo alla tentazione di addomesticarla con qualche merletto teologico quella definizione mantiene una forza violenta e terribile, una frase così cambia radicalmente il modo di intendere la fede, anche la natura del natale cambia, non è più la nascita di Dio a essere il cuore della speranza ma la rinascita dell’uomo, un uomo che in quel Dio diventato carne sente la chiamata, vertiginosa: diventare Lui,  con i chiodi della mangiatoia che già trapassano la carne e la regalità inchiodata da un destino falegname alla croce che già stira la sua ombra a due passi di una cometa.

Lui nasce uomo per farci diventare Lui. Dolcissima minaccia. 

Per diventare Lui deve rinascere l’uomo.  Sarà pronta la vittima a farsi azzannare, a farsi rapire da quella forza senza logica apparente? E’ una lotta non è una promessa. Per Cristo, con Cristo, in Cristo. In Cristo. Non solo fare qualcosa per Amore, non solo sentirlo compagno di viaggio ma entrare in lui e lasciare che lui viva nella nostra stessa carne.

Leggo ancora una volta i versetti del vangelo di Luca dove si narra della nascita di Cristo, diventare Lui, provo ad abbandonarmi al testo, provo a diventare ciò che leggo. Forse si inizia così, forse si inizia con un movimento geografico, forse si inizia lasciando che la mappa del testo evangelico ridisegni i connotati esistenziali.

Respiro piano, chiedo ad ogni parte di me di assumere i tratti geografici della Betlemme delle Scritture, voglio che si apra deserto aspro sulla mia pelle, voglio che esplodano sul mio corpo le montagne e voglio diventare cielo e silenzio e buio, tanto buio, ho bisogno di far accadere in me la mappa dell’Evento, ho bisogno di diventare Lui a partire dalla concretezza di un pezzo di mondo, che sia presepe la mia figura. Che possa diventare l’Accadimento, e che tutto avvenga il più possibile al riparo della retorica.