Credo che Pietro abbia potuto continuare a vivere nonostante la vergogna perché ha potuto perdonarsi. Si è sentito perdonato, perché si è perdonato. Ma niente è più difficile di questo. Infatti cerchiamo disperatamente il generoso perdono degli altri, dell’altro. Non riusciamo a fare quell’acrobazia di cominciare da noi a provare a perdonarci. Capiamo e subiamo il rancore e il silenzio e il giudizio. Ce lo meritiamo. E non riusciamo ad andare oltre quel naufragio.
La vergogna è la vita fuori controllo, l’attimo esatto in cui comprendiamo che lo squarcio sarà causa del nostro naufragio. Il nostro destino scivola così totalmente in mano d’altri, al giudizio altrui, fisica o intima nudità siamo comunque gente in balia del fratello.
Credo che Pietro abbia potuto continuare a vivere nonostante la vergogna perché ha potuto perdonarsi. Si è sentito perdonato, perché si è perdonato. Ma niente è più difficile di questo. Infatti cerchiamo disperatamente il generoso perdono degli altri, dell’altro. Non riusciamo a fare quell’acrobazia di cominciare da noi a provare a perdonarci. Capiamo e subiamo il rancore e il silenzio e il giudizio. Ce lo meritiamo. E non riusciamo ad andare oltre quel naufragio.
La vergogna è la vita fuori controllo, l’attimo esatto in cui comprendiamo che lo squarcio sarà causa del nostro naufragio. Il nostro destino scivola così totalmente in mano d’altri, al giudizio altrui, fisica o intima nudità siamo comunque gente in balia del fratello.
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