
A cosa ti servo ancora?
(Giovanni 20,19-23)
Pentecoste anno A
(Gv 20) “La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».”
Ci sono sere
che incartano
gli inizi
in finitudini affilate.
Palpebre chiuse
non portano
speranza.
Di nuovo
solo questo tempo
catrame
che impasta
passato.
I battenti
chiudono
lievi
a rendere più amara
la resa.
Invento notturne paure,
ma non cercano me,
non sono nessuno,
ho solo bisogno di un nemico
per rendere
cenacolo la sepolcrale tana.
Provo a confondere il mio cuore,
prego,
ma non inciampa più
in labbra
che hanno saputo tradire.
Mi bracca la promessa
della Sua pace.
Al mio fallimento
espone le nostre ferite,
sogno di madre:
si nasce
dallo stesso taglio
di dolore e piacere.
Insiste,
rimane,
il fianco
le mani
rimane
maledico la mia debolezza.
Non volevo
vederti risorto,
così.
A cosa ti servo ancora?
Non voglio essere alibi al tuo fallimento.
Non testimone del tuo perdono.
Non morire della stessa tua infamia.
Non farmi tradire ancora dal silenzio
del tuo muto padre.
Un soffio
bacio
(Giuda!)
non credo possa bastare
se una lancia
di luce
non trapassa il legno
del cuore.
Cosa rimane di me
se ancora
mi concedo?
Cocci di vergogna,
incomprensioni,
la vita così com’era
già prima di te.
La mia inutilità,
la noia dei giorni,
ma forse,
anche,
in un mondo che non cambia:
provare ancora a credermi.
Essere braccati dalla promessa della sua Pace… può conciliarsi con il senso di inutilità che ora mi pervade. Inutilità perché forse i miei progetti non sono attuabili e questo non mi permette di sentire Pace dentro…
"Mi piace""Mi piace"
A cosa ti servo ancora? Bella domanda! Ad abbracciare, ad ascoltare, a soffrire, a riflettere, a parlarti, a pregare in silenzio…. Grazie don, un abbraccio. E buona settimana.
"Mi piace""Mi piace"
“Si nasce dallo stesso taglio: di dolore e piacere”.
“Mostrò loro le mani ed il fianco”
Ma cosa è lo spirito santo? Io umanamente non l’ ho ancora capito. Per chiudere il cerchio penso alla madre. Padre Figlio e Madre. E’ lo spirito materno che ci fa rimettere i peccati.
"Mi piace""Mi piace"
P. S. Buon compleanno e buona vita, Alessandro.
"Mi piace""Mi piace"
Tantissimi auguri di buon compleanno anche da parte della mia famiglia. Un abbraccio
"Mi piace""Mi piace"
A cosa ti servo ancora?
Ad amare…
Buon Compleanno!
"Mi piace""Mi piace"
Sei troppo ridondante..non si capisce quello che vuoi dire
"Mi piace""Mi piace"
Mi bracca la promessa della Sua pace
Grazie e auguri di vero cuore, ciao
"Mi piace""Mi piace"
https://www.corriere.it/alessandro-d-avenia-ultimo-banco/20_giugno_01/38-cacciatore-consolatore-3f46bd70-a36c-11ea-8193-03ffea7ed6db.shtml?refresh_ce
"Mi piace""Mi piace"