FARE L’AMORE (risorgere) Matteo 28,1-10

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FARE L’AMORE (risorgere)

Matteo 28,1-10

Penetra

in silenzio,

finalmente

mi abbandono.

 

Si crepa d’orgasmo

la crosta terrestre

delle mie certezze

macerie.

 

Ansima

tra lacrime

incagliate

e trafitte.

 

Carezza

dal cielo

sui miei sassi sepolcri.

 

Grido

bianco, luce, neve

E godo.

Ormai dorme la guardia

di ogni mio pudore.

 

Non è qui,

ho già voglia di Lui.

Dal Vangelo secondo Matteo

Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba.

Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.

L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».

Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.

Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».