Può forse un cieco… Ricordo bene il giorno in cui mi hai aperto gli occhi abbagliando la mia cecità stupita: miracolo vero fu di non morire
per la spietatezza, per le evidenze di me che non volevo saper vedere.
...guidare un altro cieco? Ammutolito per una vita che non cedeva il passo alla morte sentii aprirsi le dita come per spiccare il volo, invece rimasi immobile a contemplare il laccio spezzato di chi avevo battezzato impropriamente miei discepoli.
Non cadranno tutti e due in un fosso? Un fosso nella mia infanzia segnava il limite all’antico confine tra la città vecchia e il presente, le nonne ci lavavano i panni, io imparavo l’eterno ritorno del cerchio, in un fosso affogo ora le mie pretese che ancora scalciano per non morire.
Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro. È che non voglio più maestri e nemmeno discepoli voglio troppo dolore, Te solo desidero, ardo solo d’essere creta tra le tue mani
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? le pagliuzze sono schegge d’oro sul fondale, un firmamento incandescente, alla trave dei miei occhi impicco le mie miserie: penzolano finalmente mute
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d'altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Oggi non ho radici, serve appartenenza e questa terra non è mia, non ho patria i rami non sanno trasfigurarsi in frutto e poi: per chi?
Ti basti, spero, che io sia vecchio nudo legno a elemosinare brandelli di cielo.
L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male... Ho paura degli uomini che mettono mano al cuore come a pescare una carta in questo gioco d’azzardo che è la vita ho paura del bene ho paura del male
Ho paura
ma in fondo spero che il cuore sia come un guanto dentro il quale tu mi tieni per mano.