(preghiera)

(Luca 5,1-11)
Quinta domenica Tempo Ordinario C
Gocciolano i tuoi occhi
lontano dalla ressa dei devoti,
così mi trovi impigliato
nei quotidiani fallimenti
se sono ancora vivo
è perché tu ami
i dettagli
mi chiami sempre
mentre lavo le reti
dal niente
e poi mi preghi,
tu preghi me,
blasfema inversione
di un Dio che supplica l’uomo
di fidarmi,
mi preghi
e io ti esaudisco: scostiamoci
da qui, mettiamo distanza tra noi e il mondo
come fossimo già innamorati
tu siedi
e io ti guardo le spalle
e mi proteggo
e nemmeno ti ascolto
a me basta stare
finalmente deponi l’ultima sillaba nel vento,
la gente si disperde
come polline soffiato per gioco,
solo chi rifiuterà la trappola della quotidianità,
solo chi rimarrà al vento e accetterà di farsi braccare
solo i condannati al disagio
torneranno
pur di non lasciarti scendere da me
ho subito preso il largo
pur di non perderti
ho gettato le reti
pur di averti ancora
(mi ero già
definitivamente impigliato
in te)
qualcuno moltiplicò a dismisura i pesci pescati,
nel ricordo i miracoli tendono all’espansione,
e se forse le barche quasi affondavano
io ormai ero definitivamente inabissato nel tuo cuore
relitto di ciò che ero
atterravo sui fondali di un nuovo mondo
con la paura che piega le gambe
con il terrore di non essere abbastanza
di non essere all’altezza
con la paura di deludere un amore appena nato
un miracolo troppo grande per me
immeritata follia
mi ero allenato a farmi bastare
invece l’amore vero annienta
lo stupore stringe il cuore
tutto trafigge di luce
un martirio che apre gli occhi
Non temere,
mentre iniziavano le doglie del mio parto,
mi hai trascinato a riva
mi hai liberato dalla rete
mi hai conquistato l’anima
il resto
uno scintillio di squame
a un nuovo sole,
iniziammo così a risalire la corrente.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 5,1-11
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.