In principio era il Verbo, per questo ogni cosa mi parla incessantemente di Te tu sei il principio di ogni cosa creata visibile ed invisibile
Tu sei l’Amore per sempre incarnato nell’accadere della Vita
Tu sei la dolce melodia della vita che accade
Nulla Signore è senza te nemmeno il dolore, la morte, il peccato.
Se scendo negli inferi della mia solitudine: eccoti,
Tu sei la mia dolce tortura
E il verbo era presso Dio, per questo quando afferro la poetica scia della parola come cometa vengo trascinato a te anche la mia fuga più disperata frana nella tua intimità. Se salgo nel cielo delle mie paure anche là tu sei.
E io in te.
Tu sei il mio dolce supplizio. E il Verbo era Dio, tremenda responsabilità quella di immergere ogni sillaba nella Verità, implorare alla declinazione del mio amore balbuziente di aver timore di ferirti.
Ed egli era in principio, presso Dio Ancora mi commuove che in ogni principio tu abbia seminato il bisogno vitale di raccontarsi, di incontrarsi. Da sempre tu sei relazione. Se esistesse la solitudine, se esistesse un luogo vuoto di Te quello sarebbe l’inferno.
Tutto è stato fatto per mezzo di lui "Tutto", non mi fa più paura questa parola, tutta la vita la vita tutta intera e sarà sempre Natale quando smetterà la stupida convinzione di attendere tempi migliori luoghi migliori e anche di essere migliore io stesso.
Non attenderò più niente, mio Tutto, perché ormai hai svelato che ogni cosa ti rende mio compagno di viaggio. Tu mi sussurri accanto.
Solo ancora non reggo tutta questa potente bellezza Tutto così mi trafigge fino alle lacrime Tutta questa continua manifestazione dell’Eterno. Guardarti negli occhi mi uccide di bellezza.
Così ancora ti svuoti piccolo come una gemma e ti deponi nel cavo ombroso della mia miseria io divento culla mangiatoia paglia
Io divento niente e tu piangi in me, mia vita nascente, mio tutto, mio Infinito bambino.
la luce splende nelle tenebre ma le tenebre non l’hanno vinta.