Mi abbandono a Te

Tamanrasset, 1° dicembre 1916
Padre mio, mi abbandono a Te,
ti ho cercato con ferocia, ti ho preteso in ogni tuo silenzio, ho bestemmiato la vita per come mi aveva privato
delle radici, ho insultato il cielo e poi l’ho svuotato forse
per la paura di trovarci un ghigno perverso. Poi ho ceduto, caduto dall’alto delle mie sicurezze mi sono disarmato; spogliato di tutto ho finalmente incontrato Te,
onnipotente, nell’abbandono alle nostre cure.
Tu sei l’abbandonato all’uomo, tu ti affidi, ti perdi,
ti consegni. Così ora non posso far altro che abbandonare ogni cosa nelle tue mani. Eccoti i miei sogni e tutte
le mie paure, ecco ciò che insieme abbiamo compiuto e
anche tutti i progetti naufragati, eccoti Parigi, Nazareth
e il deserto: lascio tutto a Te. Eccoti i volti degli amici,
degli amori, dei fratelli: abbandono alla tua tenerezza
anche le persone che non ho saputo amare. Ma più di
tutto ora io mi abbandono completamente ai tuoi occhi
e al bacio che da sempre ho desiderato.

A te. La preghiera dell’abbandono di Charles de Foucauld | Alessandro Deho’ italiani | San Paolo Edizioni su Sanpaolostore.it