
Maria e Giuseppe
(Luca 2)
Natale
Maria e Giuseppe si stupiscono, eppure avrebbero già dovuto sapere tutto, a lei un angelo non aveva illuminato la casa e il cuore? A lui i sogni, nella notte, come nel Testamento Antico, non avevano già spiegato il cammino? Invece stupiscono, stupiscono che l’annuncio arrivi dalla parte sporca della vita. Stupiscono che siano più credibili i pastori degli angeli stessi. Per diventare Lui bisogna ascoltare senza pregiudizi. Ripenso a chi mi ha fatto davvero del bene e ricordo che spesso erano persone a cui non avrei mai dato credito, che mi divano fastidio, pastori senza arte ne parte. Sorrido e mi scuso. Chissà se sono stato pastore anche io per qualcuno, chissà, forse delle persone che non vedo da tanto e che sono convinto mi abbiano dimenticato. Intanto guardo Maria, ragazzina dagli occhi bassi, lei che ha accettato che non siamo noi a fare il bene ma che è il bene a fare noi, che è l’Amore a dilatare i confini, che a noi è dato solo di arrendersi alle imprevedibili gravidanze del bene. Anche Giuseppe sta con gli occhi bassi, che sembrano chiusi, a dirmi che lui è riuscito a diventare Lui, ma solo nel sogno, solo nel sonno, solo quando non ha più potuto opporre resistenza. Maria e Giuseppe sono stati vinti dall’Amore, questo mi pare di sentire. Questa resa è ciò che fa diventare Lui?