Non dovevamo parlar solo d’amore? Pentecoste 2021

la mia stufa maggio 21

Non dovevamo parlar solo d’amore?

Pentecoste anno B 2021

L’Amore è maleducato,

irrompe e pretende tutto,

non si accontenta l’amore

è quasi un vento ma non si placa

ingravida parole

gonfia pensieri, li rende sfuggenti come le nuvole,

è quasi un vento l’amore

e si abbatte impetuoso, senza ritegno

come certi temporali,come certe disgrazie

e non rimane niente dopo il suo passaggio

barbaro l’amore che tutto vuole. Che ci vuole.

Riempì tutta la casa

riempì tutte le cose

a non lasciare niente che non sia amato.

L’amore è volgare,

pericoloso è l’amore

è lingue come di fuoco

è baci come di ustioni

è parole come di braci

l’amore incendia

i nervi

i muscoli

è lava incandescente l’amore

magma da antiche ere

fucina di mondi nuovi.

L’amore è fantasioso

l’amore è il potere di esprimersi

come si vuole

senza censura

senza infantili paure

(e finalmente urleranno dai tetti solo i cuori innamorati).

L’amore è il suono arcaico che aspettavamo,

l’amore è udir parlare la propria lingua

ci comprende l’amore

è lo stupore di non essere fraintesi.

L’amore è gioia

inscritta in ogni cicatrice. Depositata a seme sotto ogni livido

L’amore è pace

inchiodata nel cuore delle tempeste.

L’amore è generoso

non conosce interessi,

L’amore è benevolenza

persistenza del sogno

bene-voluto

principio di sentieri promettenti.

L’amore è buono

da vergognarsi

L’amore è fedeltà

alla vita

nonostante la vita,

è mitezza quando noi siamo iene

e dominio di sé di nient’altro che non sia sé,

stia libero Dio e il suo volere

sia libero il fratello

anche di farmi male.

L’amore,

l’amore lo sa che

non sappiamo portarne il peso

e allora aspetta. Perché non può essere

se noi non ci siamo.

L’amore svergognato si aspetta solo

d’esser fatto, senza contegno.

E  noi, in attesa

di farci succedere qualcosa,

ma noi,

noi, non dovevamo parlare solo d’amore?

Dagli Atti degli Apostoli

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proséliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».